Per coming out (trad. “uscire fuori” ) si intende ogni volta in cui una persona gay decide di rivelare il proprio orientamento sessuale ad altri – familiari, amici, conoscenti, sul lavoro, ecc. – per poter vivere più apertamente (ma non sempre più serenamente) i rapporti con coloro i quali ha scelto di uscire allo scoperto.
In una società che scontatamente presuppone come norma l’orientamento eterosessuale, o che talvolta rifiuta l’omosessualità, l’adolescente che si scopre gay, oltre al non facile compito di sperimentare e capire chi è? e cosa desidera per sé? come giovane adulto, è nella delicata scelta di decidere di volta in volta se? come? quando? a chi? rivelare la propria condizione.
Un compito che può portare con sé molti dubbi, paure, emozioni difficili da capire, da spiegare e da condividere…. In famiglia la rivelazione diventa, talvolta, conflittuale e dolorosa per tutti quanti:
-paura di non essere accettati in casa -smarrimento dei genitori -sensi di colpa e silenzi -aspettative deluse-pregiudizi e rifiuti -incomprensioni e litigi -incognite per il futuro….. alimentano problemi concreti nel vivere serenamente il quotidiano rapporto genitori-figli. Per il benessere della famiglia è necessario considerare e mettere in discussione pregiudizi e abitudini, per affrontare la novità portata dalla rivelazione del coming out, senza perdere la continuità di un modello di riferimenti e di affetti, affidabile, coerente, che favorisca, tra difficoltà ed opportunità, la crescita di un giovane adulto . Ciò avviene fornendo a ciascuno uno spazio per riflettere su problematiche delicate e non sempre facili da condividere, per timore di pregiudizi omofobici. Si vuole così favorire l’espressione di vissuti soggettivi, esperienze e relazioni, superando il clima di reticenza e, talvolta, di vergogna e stigmatizzazione, che può rendere penosa una condizione che l’Organizzazione Mondiale della sanità sancisce come “variante del comportamento sessuale umano” non patologica.
Per chi desiderasse maggiori informazioni sull’argomento
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la dott.ssa Maria Ceresoli risponde individualmente per E-mail
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